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La Sorveglianza Sanitaria nei lavori temporanei in quota

La Sorveglianza Sanitaria nei lavori temporanei in quota

Per “lavori in quota temporanei e mobili” si intendono le attività eseguite dai lavoratori a un’altezza superiore a due metri dal piano di calpestio.  Questi lavori, definiti temporanei, sono detti tali perché si svolgono nell’arco di un breve periodo. Normalmente, quando si prevede di lavorare a lungo in altezza, è necessario installare strutture fisse. Queste strutture se realizzate correttamente, escludono dall’applicazione di normative specifiche, poiché consentono un accesso sicuro all’area di lavoro.

Se inizialmente può sembrare che questo rischio sia specifico per il settore dell’edilizia e affini, un’analisi più approfondita di questo fenomeno infortunistico dimostra spesso il contrario. Infatti, oltre il 47% degli infortuni mortali in Emilia-Romagna è relativo alla caduta dall’alto.

In tutte le aziende del settore manufatturiero sono molteplici le attività di manutenzione ordinaria o straordinaria svolte anche sia da manutentori interni alle aziende sia da imprese specializzate che svolgono lavori temporanei in quota o più in generale lavori in altezza.

La normativa attuale non include la sorveglianza sanitaria per questo rischio, ma è consigliabile tenerlo in considerazione data l’importanza cruciale di una sorveglianza sanitaria efficace. Va sottolineato che, nonostante la mancanza di prescrizioni specifiche, il rischio è attentamente considerato nei dati sanitari aggregati (allegato B), dove è elencato tra i rischi soggetti a comunicazione.

La recente modifica normativa introdotta dal Decreto Lavoro (D. Lgs 30/05/2023 e recepita in legge il 13/07/2023) ha lasciato al Datore di Lavoro e al Medico Competente tale analisi nel processo di valutazione del rischio.

Da anni, i nostri medici competenti ritengono questo aspetto essenziale e, di conseguenza, hanno prescritto la sorveglianza sanitaria per questo specifico fattore di rischio, nel protocollo sanitario.

La letteratura scientifica ha infatti evidenziato che il rischio di infortunio, in particolare legato a lavori in quota, può raddoppiare o aumentare del 50% in lavoratori affetti da alcune patologie, quali: diabete, epilessia, malattie psichiche, labirintite, cardiopatia, nonché nei lavoratori che assumono farmaci sedativi.

Ne consegue che solo un’attenta attività di anamnesi è fondamentale per evitare cadute che per la loro natura comportano troppo spesso eventi catastrofici.

Ma quali sono i rischi da lavori in quota?

  • Caduta dall’alto: caduta dall’alto in seguito alla perdita di equilibrio del lavoratore e/o all’assenza di adeguate protezioni (collettive o individuali).
  • Sollecitazioni trasmesse al corpo dall’imbracatura: nella fase di arresto della caduta le decelerazioni devono essere contenute entro i limiti sopportabili senza danno del corpo umano.
  • Sospensione inerte del lavoratore: nel lavoro su fune, la sospensione inerte, a seguito di perdita di coscienza, può indurre la cosiddetta “patologia causata dalla imbracatura”, che consiste in un rapido peggioramento delle funzioni vitali in particolari condizioni fisiche e patologiche. Per ridurre il rischio da sospensione inerte è fondamentale che il lavoratore sia staccato dalla posizione sospesa al più presto.
  • Oscillazione del corpo con urto contro ostacoli (effetto pendolo): quando esiste il rischio di caduta, può accadere che il lavoratore, sottoposto al cosiddetto “effetto pendolo”, possa urtare contro un ostacolo o al suolo.

 Quali patologie il medico competente deve attenzionare nell’esprimere un giudizio di idoneità?

  • Tutte le gravi insufficienze d’organo, comunque determinate;
  • Grave obesità (BMI > 40)
  • Le alterazioni del senso dell’equilibrio e le turbe della coordinazione motoria, l’epilessia e le alterazioni dello stato di coscienza (di natura organica e/o psichica);
  • Le forme gravi di ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia farmacologica; gli episodi sincopali; le aritmie cardiache (malattie del nodo del seno con blocco seno atriale, disturbi dell’eccitabilità atriale, turbe del ritmo giunzionale, blocchi A-V, turbe dell’eccitabilità ventricolare, sindrome W.P.W.); le coronaropatie e le valvulopatie emodinamicamente rilevanti;
  • Le patologie del circolo periferico arterioso e venoso
  • Linfedemi importanti e varicocele (rischio di peggioramento legato all’uso scorretto di imbracature)
  • L’asma non controllata dalla terapia farmacologica; pneumotorace con evidenza di distrofia bollosa del parenchima • Le forme gravi di reumoartropatie e di osteoartrosi;
  • Il diabete in mediocre compenso o con storia di crisi ipoglicemiche ripetute
  • La Sindrome delle apnee ostruttive del sonno non controllata mediante trattamento con ventilazione notturna e misure comportamentali (significativo calo ponderale, variazioni del decubito, etc.).

Tra gli aspetti fondamentali in tale analisi particolare peso oltre anamnesi patologica , assume particolare importanza la  valutazione dell’equilibrio e vestibolare . A tale scopo nel protocollo sanitario possono essere inseriti dai Medici Remark accertamenti specifici volti all’analisi di patologie ad esso connesse (vertigini, Sindrome di Ménière)

L’accertamento mirato alla valutazione dell’equilibrio consente al Medico Competente di approfondire la valutazione anamnestica generale con una anamnesi patologica mirata, anamnesi vestibolare e specifici esami clinico-posturali (test di Romberg, Prova degli indici, etc.…) che garantiscono un giudizio di idoneità più accurato e garantiscono una maggior tutela per il Datore di Lavoro.

Le condizioni dubbie per patologia vestibolare, neurologica, presenza di rischio coronarico (sulla base della contemporanea presenza di più fattori di rischio quali fumo, sovrappeso, spiccate turbe del metabolismo lipidico e glicidico, ipertensione e anomalie del ritmo cardiaco); OSAS; Abuso alcolico necessitano di valutazioni specialistiche di secondo livello, con eventuale invio a centri specializzati (a discrezione del medico competente e in base alla sua necessità di confronto con gli specialisti al fine della determinazione dell’idoneità alla mansione che prevede lavoro in quota).

I Medici del Lavoro Remark sono a disposizione per avere maggiori informazioni su questa tematica.

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